venerdì 16 marzo 2012

Abiti da sposa per cicciottelle!

"Ma cosa diamine hai fatto ai capelli??" Domando a Vittoria, vedendo una sfumatura di rosa tra la sua chioma fluente. Sì, rosa, proprio ROSA FUCSIA!
Però poi la guardo meglio e vedo che non sta poi tanto male... quella tonalità le illumina il viso, gli occhiali che porta sono pure in tinta, nulla è lasciato al caso (che non sia qualche trovata del suo fantastico parrucchiere?).

Comunque, sono andata a prenderla a casa perchè abbiamo un appuntamento in un nuovo atelier, uno di quelli che, come dice lei, non sono solo per seccacce! Io personalmente non pensavo che esistessero, ma evidentemente ci deve essere un certo mercato di abiti da sposa per cicciottelle.

Arriviamo in questo atelier abbastanza elegante e molto serio e ci riceve una signora di una certa età che immediatamente intima Vittoria di andare al bagno a lavarsi le ascelle, di spogliarsi e di indossare un accappatoio appositamente preparato per lei (tutto questo subito dopo il 'buongiorno' richiesto dalla buona educazione)!
Dovevate vedere la faccia di Vittoria (che era poi appena uscita dalla doccia!) con gli occhi fuori
dalle orbite,  la schiuma alla bocca e gli occhiali appannati tanto era rossa in viso! Sbiascica verso di me un "Hai sentito che mi ha detto? Hai sentito come me l'ha detto? Andiamo via, SUBITO!"

Nasce subito un battibecco fra me e lei, perchè io ho puntato i piedi! Insomma, mi ha portata fino lì e non si prova neanche un vestito da sposa? Ma siamo matte!? Le dico di andarsi a lavare e di farsi pure il bidet, già che c'è, e di non farsi prendere da strane idee... io non mi sarei mossa da lì nemmeno da morta!

Finalmente esce dallo spogliatoio con questo accappatoio bianco... sottovoce mi dice che non si è spogliata completamente, ma ha lasciato mutandine, reggiseno e la maglietta, io faccio spallucce (senza sapere che sarebbe stato motivo di tanti problemi successivi) e le indico il divano sul quale ci accomodiamo per vedere la mini sfilata.

La simpaticissima e affabilisima signora che ci ha ricevuto ci dà un piccolo block notes e ci dice di appuntare il numero dell'abito che Vittoria vorrebbe provare.
Comincia la sfilata fimalmente! Ecco il primo modello indossato da una modella magrissima e già questo getta Vittoria nello sconforto, lo vedo, anzi lo sento da come si muove sul divano! Ho paura della sua reazione! Tento così di interessarla al vestito, che era di un bel color champagne con uno scollo a cuore ma lei o meglio il diavoletto dentro di lei, già si sta animando... vediamo il resto della sfilata un po' sulle spine perchè ho il terrore che gli abiti che proverà non le entreranno ma ad insaputa di Vittoria chiedo che lei li possa provare tutti!!

Così si toglie l'accappatoio lasciando scoperto un completino intimo all'ultimo grido! Il grido però l'emette la signora quando vede che il suddetto completino è nero a strisce bianche (più nero che bianco), insomma: zebrato!
"Ma come si fa, come si fa mi chiedo, a pensare di provare gli abiti da sposa con il reggiseno... così... - mentre agita la mano rinsecchita come per dire 'sta roba' - così... zebrato?" ci fa la signora con un gridolino degno della peggiore suocera isterica che una futura sposa vorrebbe avere.
Mamma mia come stava proseguendo male la giornata! Che occhiatacce si mandavano quelle due! Comunque, finalmente Vittoria comincia a provare l'abito e come sempre il suo problema sono la Wanda e la Luisa che sono talmente straripanti e burrose che incatenarle dentro all'abito è un po' difficile... ma ci riusciamo lo stesso (tra un 'Trattieni il fiato!" - "Ma sto per morire asfissiata!" e un "Metti in dentro la pancia!" - "MA E' GIA' INDENTRO!" ripetuti varie volte)!
Vederla sfilare è uno spasso, imita le modelle, passeggiando su e giù per il corridoio ma con uno stile molto burlesque! E sono molto burlesque le sue tettone gonfie che rendono un po' tutti gli abiti, diciamo, molto poco adatti ad una cerimonia!

Mi stavo rilassando, cullata da questi pensieri, quando in un attimo, senza nemmeno avvisare, lei ne spara una delle sue: vorrebbe che il suo abito fosse un puzzle di tutti i vestiti che ha provato e cioè il colore di uno, il davanti dell'altro, il dietro di un altro ancora, etc. Pensando fosse una battuta di spirito scoppio a ridere ma quando mi guarda stupita, dicendo: "Perchè ridi? Che, non si può? Così avrei risolto! Più semplice di così!?" capisco che è seria, serissima!

Mah, sarà pure semplice come dice lei, ma io sto per  stramazzare al suolo... l'idea di proporlo alla 'signora-stilista-suocera-isterica-gestrice-del-negozio' mi ha messo una paura dell'anima e ho lasciato quindi a lei la patata bollente e mi sono goduta la sfuriata tra gatte selvatiche. Che ridere, sembrava la conversazione tra un muto e un sordo.

Ne siamo uscite ammaccate devo dire ma almeno le sue Wanda e Luisa,  finalmente respiravano libere da corsetti e merletti. FREE THE WANDA & LUISA, almeno fino al prossimo atelier!

2 commenti:

  1. FREE THE WANDA & LUISA!
    Cmq di tizie troppo convinte del loro ruolo da venditrici di abiti da sposa in posti molto fichi, ce n'è quante ne vuoi. SONO ACIDE, ACIDISSIME! Forse fanno sposare tutte ma loro rimangono zitelle!

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  2. Sono certa del fatto che loro rimangano zitellissime ... e lo meritano
    ;-):-D

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